Da una settimana sono a Chefchaouen, un paesino nel nord del Marocco vicino alle montagne del Rif. E’ un posto molto suggestivo e conosciuto per il colore blu della maggior parte delle case e degli edifici all’interno della medina.
Chefchaouen si trova a circa 500 metri e il clima non è torrido come in altre parti del Marocco a luglio. Dal centro si possono percorrere due sentieri che portano rispettivamente a sud e a nord e da cui si può ammirare la città circondata dalle mura.
Il cuore di Chefchaouen è la Plaza Uta el-Hammam, dalla quale si accede alla kasbah.
Il colore blu delle case di Chefchaouen pare abbia sostituito il verde presente fino al secolo scorso e oltre ad un effetto visivo caratteristico ha l’indubbio vantaggio di tenere lontane le zanzare, che effettivamente sono quasi assenti.
Il paesino è tranquillo e rilassato e il turismo degli ultimi anni non lo ha snaturato, trattandosi peraltro di un turismo “hippie” e non troppo invasivo.
Gli uomini di Chefchaouen si vestono con delle grosse tuniche bianche e pantofole, spesso quelle tipiche marocchine, “a punta”, e le donne con degli abiti colorati e il velo. Entrambi a volte indossano dei vestiti con dei cappucci alti e larghi.