[Originariamente pubblicato su bikeitalia.it]
Nella foto sopra ci sono un tempio indù, una moschea ed una chiesa cristiana. Si trovano lungo la costa settentrionale di Mauritius, a pochi chilometri di distanza, ed è da qui che si potrebbe partire per raccontare quest’isola: un mix di culture in pacifica convivenza tra loro.
Già, si fa presto a dire Africa. L’isola di Mauritius, pur geograficamente appartenente al continente nero, è pervasa dalla cultura indiana, soprattutto, ma anche europea, dovuta a secoli di colonizzazioni, e certamente africana, per la vicinanza al Madagascar.
Per percepirne le sfumature e scovarne i segreti, l’abbiamo percorsa in bicicletta in lungo e in largo e in questa prima tappa andiamo alla scoperta della costa del nord.
Si parte da Pointe Aux Biches, seguendo la strada così a ridosso della costa da non riuscire a distogliervi lo sguardo. Ma la spiaggia più panoramica, il mare più cristallino, vi parranno sempre i prossimi e allora tanto vale che mettiate in conto soste in continuazione, per osservare il paesaggio in ogni angolo e immortalarne i dettagli. 25 km in assoluta lentezza, riempiti da incontri e suggestioni, possono occupare un’intera giornata e restare nei ricordi tutta una vita.
Ascoltate attorno a voi, concentratevi sull’olfatto: li sentite i suoni e gli odori esotici di Mauritius? Il camioncino dei gelati trasmette una musica da carillon, l’odore d’incenso ricorda le strade di Bali, quello del curry lo sentireste anche col peggior raffreddore, e il rimbombo delle casse proveniente da una festa indù, con tanto di danze, questo sicuramente vi coglierà di sorpresa.
Un consiglio pratico: arrivati in prossimità di Mont Choisy, abbandonate per un chilometro la strada principale che devia all’interno e proseguite all’ombra degli alberi attraverso la boscaglia vista mare.
Davvero volete sapere perché?
E se tra le fronde degli alberi vi pare di scorgere un tempietto a pochi passi dall’acqua, avvicinatevi silenziosamente.
Arrivati a Cap Malheureux ammirate la chiesa dal tetto rosso che affaccia sul mare, e se avete ancora spazio nella borsa riempitelo con il sapore del pesce fresco mauriziano: appena pescato, pulito per voi e a chilometro zero.
La strada lascia la costa per un tratto per immergersi nella natura rigogliosa; pedalate lungo le curve dolci e, se avete bisogno di una pausa, sostate pure sotto un ombrellone di paglia sul ciglio della strada.
L’ultimo tratto di costa è quello meno battuto, in cui le distese di spiaggia lasciano spazio a calette più raccolte, che si susseguono e si alternano a tratti di bosco. Un anziano fissa il mare da una vecchia sedia di legno, i pescatori preparano la barca per la prossima uscita; e voi, non vi siete ancora fermati per un bagno?
[continua]