Da qualche giorno sono a Kuala Lumpur, capitale della Malesia, e dopo Bali, il Nepal e l’India, ho conosciuto un’altra faccia, completamente diversa, del continente asiatico. Kuala Lumpur è l’Asia che corre, dei grattacieli che si stagliano verso il cielo, dei centri commerciali a n piani, della metro e la monorotaia nuovissime e della Formula 1. Kuala Lumpur è l’Asia che va a mille all’ora.
Come sempre accade nelle economie in così forte crescita, qualcuno però è rimasto indietro, e gli occhi più attenti noteranno, una volta distolto lo sguardo dall’ennesimo grattacielo, che alla base di questo ci sono anche quartieri poveri, case-bancarelle-baracche, spesso di cinesi, con i proprietari che dormono sul bancone e non staccano quasi mai.
Con un po’ di fantasia, Kuala Lumpur potrebbe ricordare le ambientazioni di Blade Runner, il celebre film con Harrison Ford che sì era ambientato a Los Angeles, ma immaginava la città americana abitata in prevalenza da asiatici e per la cui riproduzione ci si è ispirati ad un’altra metropoli orientale: Hong Kong.
Di seguito un breve riassunto dei 4 giorni a Kuala Lumpur.
Muoversi
Muoversi a Kuala Lumpur è facile ed economico, a partire dal trasferimento dall’aeroporto al centro città. Non c’è bisogno dei taxi perché ci sono autobus che partono dai terminal dalle 4.30 del mattino e il costo del biglietto è di circa 2 euro. Sono veloci, puntuali, comodi e dotati di aria condizionata.
Stesso discorso vale per girare la città, collegata in tutti i suoi punti nevralgici da una moderna rete di metropolitana, una monorotaia e una ferrovia extraurbana.
Petronas Twin Towers e Menara Tower
Le Petronas Twin Towers sono il simbolo di Kuala Lumpur e della Malesia. La loro costruzione è iniziata nei primi anni ’90 e si è conclusa nel 1998 con una inaugurazione in grande stile. Devono il nome alla principale azienda statale malese, Petronas, che opera nel campo del petrolio e altri settori dell’energia. Con i suoi 88 piani per 452 metri di altezza, sono una delle costruzioni più alte del mondo.
E’ possibile visitare la Petronas Twin Towers pagando un biglietto di 85 Ringgit malesi (MYR), circa 18 euro. In realtà non c’è molto da vedere al loro interno, se non una breve camminata sullo skybridge che le collega al 41° piano e il panorama dal piano più alto visitabile, il numero 86.
Il luogo migliore per fotografare le Petronas Twin Towers, e la Menara Tower, l’altra torre altissima di Kuala Lumpur, è l’Heli Lounge Bar, un locale situato al 34° piano di un grattacielo poco distante da entrambe le torri. E’ obbligatoria una consumazione, la più economica costa circa 5 euro e tutto sommato vale la pena spenderli, visto che una volta consumato si può rimanere il tempo che si vuole e il personale non fa alcuna pressione per acquistare ulteriormente.
Ecco la vista serale dall’Heli Lounge Bar.
Chinatown
Chinatown è un piccolo e frenetico quartiere di Kuala Lumpur, dove tra l’altro avevo l’ostello, completamente invaso di bancarelle di ogni tipo, dal cibo di strada all’abbigliamento, dalle cianfrusaglie ad articoli di elettronica. La via principale è Petaling Street, delimitata da due porte di ingresso e di uscita come questa.
Masjid Negara
Masjid Negara è la moschea nazionale di Kuala Lumpur, anche questa molto moderna, con una grande sala per la preghiera, vasche e fontane. La Malesia è un paese fortemente multiculturale in cui convivono razze e religioni diverse, “islamizzato” in tempi relativamente recenti, intorno al 1500. Oggi l’Islam è la religione più diffusa, in cui si riconosce il 60% della popolazione, mentre il restante 40% è suddiviso tra buddhisti, cristiani e induisti.
Dataran Merdeka
Dataran Merdeka è la Piazza dell’Indipendenza di Kuala Lumpur, il luogo dove il 31 agosto del 1957 è stata issata per la prima volta la bandiera malese dopo la fine del colonialismo britannico.
Batu Caves
Batu Caves è un gruppo di grotte di formazione calcarea in prossimità delle quali sorgono diversi templi indù e una gigantesca statua dedicata a Lord Murugan, dio della guerra venerato in particolare dagli induisti di etnia Tamil.
Un paio d’ore le ho poi dedicate ad una passeggiata a Bukit Bintang, il quartiere dello shopping sfrenato di Kuala Lumpur, dominato da modernissimi centri commerciali attorniati da insegne pubblicitarie gigantesche e appariscenti.
Non ho avuto tempo invece di vedere l’Istana Negara, l’ex residenza del Re di Malesia, e di una visita al quartiere Little India.
Dopo Kuala Lumpur, il viaggio in Malesia proseguirà verso Malacca.