Un nuovo blog che parte da lontano: dall’Autralia. Nessun cambio di vita, nessun mito o sogno australiano da rincorrere o da realizzare: un’esperienza piuttosto.
Certo, l’inizio poteva essere un po’ più “soft”, in genere i ragazzi che arrivano nel Continente Rosso con un Working Holiday Visa atterrano a Sidney o a Melbourne, o al massimo a Perth se sono diretti sulla costa ovest. Per il sottoscritto invece atterrare nella tropicale Cairns in piena stagione delle piogge, beh un po’ traumatico è stato, se non altro per i venti gradi centigradi e gli svariati punti percentuale di umidità di differenza con l’Italia. Poi, tanto per gradire, la prima meta prescelta è stata Tully, “the wettest place of Australia”.
Da queste parti c’è abbastanza da lavorare, in particolare nelle farm di banane, il lavoro è duro ma le paghe sono buone, anche se ultimamente la concorrenza è diventata dura.
Troppo presto ancora per fare delle previsioni su ciò che sarà. Solo una cosa è certa: sono in Australia da tre giorni e il lavoro lo devo ancora trovare; all’ostello pare che si occupino principalmente di organizzare feste e tornei di poker e biliardo per cui non resta che ricorrere al famoso “jumping”, ovvero andare in strada alle 5 del mattino a chiedere ai farmer di passaggio se hanno bisogno di un lavoratore. Presi la prima volta, in genere si riceve subito un contratto. Da lunedì si comincia.
I primi tre giorni sono trascorsi sbrigando le burocrazie del caso (conto in banca, tax file number, numero di cellulare australiano, ecc…), scroccando la connessione internet della biblioteca comunale, facendo un po’ di corsa e ginnastica nell’area fitness della cittadina e conoscendo gli italiani cercando da loro consigli nell’unica lingua al momento disponibile.
Intanto, ecco un paio di foto caratteristiche di Tully, giusto per capire quali sono le priorità da queste parti…